Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia

ODCEC di Venezia

1925-2025 Commercialisti di Venezia: un secolo di storia e innovazione

IL COMMERCIALISTA DAGLI SCRIBA AD OGGI
Le Origini

Un filo ininterrotto sembra scorrere dagli scriba egizi, agli scriba babilonesi, i dupsharru, ai tabularii e ai rationales summarum di epoca imperiale romana, ai Rasonati della Serenissima, dal Mastro d’Abaco al Quaderniere della Repubblica di Venezia, dal computista alla figura del moderno Commercialista. 

Le origini della registrazione e della tenuta contabile si confondono con quelle della scrittura, le origini del metodo di registrazione in partita doppia sono collegate al sorgere ed all’affermarsi del capitalismo, le prime concezioni scientifiche della ragioneria si hanno in Italia all’inizio della rivoluzione industriale. 

L’evoluzione della ragioneria, dalle prime isolate registrazioni dell’arte contabile, alla tecnica, alla scienza, si compie parallelamente allo sviluppo dell’umana cultura, ponendosi come risposta ai bisogni ed al tempo stesso come stimolo all’innovazione delle istituzioni umane.

Dai Sumeri ai Romani

I più antichi documenti su inventari, scritture, rendiconti e bilanci, costituiti da tavolette di argilla impiegate dai Sumeri, risalgono a cinquemila anni fa. 

Si trovano inoltre testimonianze dell’uso dei numeri e della ragioneria presso i Babilonesi, gli Assiri, gli Egizi e i Fenici, popoli che fondarono le loro fortune su economie amministrate oculatamente e secondo regole ben codificate. 

Tra i reperti mesopotamici merita di essere citata la tavola di Uruk (3100-3000 a.C.), una registrazione di carico e scarico di una partita di pane e birra – una delle prime iscrizioni su tavolette d’ argilla – e la contabilità del tempio di Bubal-Mach di Ur, perché presenta conti a sezioni contrapposte, registrazioni di inventario e la contabilità del lavoro degli schiavi. 

Il Codice di Hammurabi della civiltà babilonese, risalente al 1800 a.C. circa, conteneva specifiche previsioni in materia di regole contabili con concetti di inventario, bilancio e controllo contabile.

Quasi contemporaneamente alle prime civiltà mesopotamiche, nell’antico Egitto del Faraone Menes (3100 a.C.) gli scribi eseguivano con stili leggeri le annotazioni dirette a registrare le entrate e le spese del sovrano.

Nel mondo egiziano, la materia contabile era oggetto di insegnamento nelle scuole, come risulta attestato dal ritrovamento di un testo didattico, il Papyrus di Rhind, oggi conservato al British Museum e risalente al regno del re hyksos Apophis (1650 a.C. circa). Si tratta del più esteso papiro egizio di argomento matematico giunto fino ai nostri tempi e potrebbe essere considerato un lontano antenato dei manuali di aritmetica e di tenuta dei libri contabili.

Anche i Fenici, popolo insediato nei pressi del Libano fin dal XXI sec. a.C., erano dotati di un complesso ordinamento amministrativo e computistico ed hanno tramandato numerosi documenti contabili su marmo, metallo ed avorio.

Presso l’antico popolo ebraico le funzioni contabili erano affidate alla tribù israelitica dei Leviti e venivano svolte nell’ambito di un regolare sistema di gestione amministrativa. Nel libro dell’Antico Testamento Ecclesiastico (capitolo XLII, verso 7) possiamo, infatti, leggere: “tutte le cose che darai contale e pesale; e scrivi al libro quel che dai e quel che ricevi”.

All’antica civiltà indiana appartiene, infine, il primo esempio di letteratura contabile, l’Arthashastra di Kautilya. Trattasi del primo trattato di scienze politiche, economiche e di contabilità dello Stato, risalente al 321 a.C.

Ci restano invece pochissime testimonianze dell’epoca romana, e ciò è dovuto al fatto che i romani adoperavano per le loro registrazioni tavolette cerate, che riutilizzavano più volte spianando la cera.

Medioevo e Rinascimento

A partire dal 1200, le maggiori compagnie commerciali italiane si danno un’organizzazione contabile razionale fondata libri, dove appaiono i primi embrioni della partita doppia.
 
Molti sono i contabili e i “maestri d’abaco” che hanno contribuito allo sviluppo di questo metodo, sia praticandolo, sia insegnandolo; tra i “manuali di insegnamento” è opportuno ricordare il Liber abbaci, (noto anche come Liber abaci), dato alle stampe nel 1202 dal grande matematico Leonardo Bonacci, detto il Fibonacci

Il Liber abbaci è un ponderoso trattato di aritmetica e algebra con il quale, all’inizio del XIII secolo, il Fibonacci introdusse in Occidente la numerazione indo-araba a cifre, zero compreso, e i principali metodi di calcolo a esso relativi.

È però a un singolo studioso che si deve il grandissimo merito di aver fondato la ragioneria moderna. 

Nel 1445 Fra’ Luca Bartolomeo de Pacioli, detto anche Paciolo, noto semplicemente come Luca Pacioli, di Sansepolcro, amico di Leonardo da Vinci, scrive il Tractatus XI particularis de computis et scripturis

In esso sono descritte tutte le tecniche contabili necessarie al mercante del tempo: tecniche per la compilazione dell’inventario, per la tenuta dei libri contabili, per l’apertura delle scritture, per il passaggio dal libro giornale al libro mastro, per la determinazione dei risultati della gestione, per la formazione del bilancio di verifica, per la correzione degli errori, per la conservazione della corrispondenza.

Il Trattato inizia elencando le tre prerogative di un «vero mercante»: il capitale, la competenza in «ragioni e computi», la capacità di disporre «conti e scripture». Dopo, Pacioli si occupa dell’inventario mediante il quale elencare tutti i beni mobili e immobili: esso deve essere redatto in un unico giorno e deve contemplare tutti i beni in possesso. Il mercante è tenuto all’accortezza, alla chiarezza, alla diligenza e alla devozione nella registrazione dell’inventario.

Pacioli diffuse la ‘Partita Doppia’ denominandola «modo de Vinegia» (metodo di Venezia), probabilmente in riferimento alla peculiarità del libro mastro detto ‘alla veneziana’. Qui, infatti, i conti venivano distribuiti su due pagine contrapposte: in una, posta sulla facciata sinistra, vi era la sezione «dare» che includeva i debiti, nell’altra, posta su quella destra, vi era la sezione «avere» con i relativi crediti da esigere.

Sono poi citati i libri principali della contabilità e Pacioli dimostra di sapere che i mercanti usavano anche altri libri, riferendosi in particolare a quelli contenenti i conti in entrata e in uscita. Subito dopo, introduce il memoriale o ‘brogliaccio’, il primo dei tre libri principali, denominato anche ‘vacchetta’ o ‘squartafoglio’.

Un capitolo è dedicato al giornale: qui le due parti di una registrazione sono contrassegnate dalle diciture «Per» ed «A», separate da due virgolette. È consigliabile che ogni registrazione posta in esso sia collegata ad altre due nel quaderno grande (mastro): una in «dare» e una in «avere».

Pacioli non tralascia di affrontare i rapporti del mercante con la Camera degli impresti di Venezia e con simili organizzazioni ufficiali, e le operazioni del mercante che coinvolgono l’Officio della messentaria. La ‘messentaria’ era una tassa veneziana sulle vendite effettuate attraverso agenti professionali, spettante per metà al venditore e per l’altra all’acquirente; prassi prevedeva che quest’ultimo pagasse l’intera somma dovuta per recuperarne, in seguito, la metà del venditore dal prezzo di acquisto. L’Officio della messentaria amministrava e riscuoteva la tassa. Infine, viene operata una distinzione tra l’acquisto effettuato in contanti e quello pagato in parte in contanti e in parte a credito; di ognuno ingiunge di trascrivere le registrazioni nei tre libri contabili: il memoriale, il giornale e il mastro.

Nel Trattato sono presenti anche preziosi consigli sul baratto. Pacioli distingue le operazioni del baratto in: baratto semplice di merci contro merci; baratto composto di merci contro merci e denaro; baratto che contempla il pagamento a credito.

Tra i primi utilizzatori del metodo ci furono quei “Rasonati” dei quali la Repubblica di Venezia istituì nel 1581 il “Collegio”, con il fine di garantirsi professionisti affidabili e capaci per l’amministrazione della “cosa pubblica”. 

La loro abilità divenne presto nota in tutta Italia e in Europa al punto di richiamare nella città lagunare i numerosi studiosi che volevano apprendere il metodo veneziano. 

Dal 1900 ai giorni nostri

L’opera di Luca Pacioli è stata fondamentale per l’evoluzione del sistema contabile, proseguita fino al XIX secolo, allorquando Fabio Besta pubblicò il primo volume de La Ragioneria (l’ultimo sarà edito nel 1916). Quest’opera rappresenta il fondamento delle scienze economico aziendali. La ragioneria è qui intesa come “scienza del controllo economico”. Viene superata la precedente concezione dei conti e viene introdotta la teoria dei conti a valore che permette l’applicazione del metodo contabile al sistema patrimoniale. 

Il concetto di Economia Aziendale ha origine nel 1926, a Venezia, ad opera di Gino Zappa, allievo di Fabio Besta, in un intervento dal titolo Tendenze nuove negli studi di ragioneria tenutosi in occasione del discorso inaugurale dell’anno accademico 1926/1927.

Nel dopoguerra, con il DPR 1067/1953 il legislatore ha istituito la nuova professione di “Dottore commercialista”, consentendone l’accesso ai possessori di una Laurea (Economia o Scienze Politiche) previo il superamento dell’esame di abilitazione. 

Contestualmente, con DPR 1068/1953, ha riformato la professione di “Ragioniere e Perito Commerciale”, prevedendo quali requisiti per l’accesso il possesso del Diploma di ragioniere, un biennio di tirocinio professionale ed il superamento dell’esame di abilitazione. 

Le competenze professionali attribuite agli iscritti nelle due professioni sono state fissate dai due DPR in modo assolutamente speculare: in sostanza ad entrambe le professioni venivano riconosciute le competenze che già prima del 1953 erano attribuite agli iscritti nei preesistenti Albi.

Nel 1992 i requisiti formativi per l’accesso alle due professioni sono stati profondamente riformati: la legge n. 2061/92 ha introdotto per i Dottori Commercialisti l’obbligo del tirocinio, fissandone la durata in tre anni.

Quasi contemporaneamente la legge n. 183 ha previsto come requisito per l’accesso agli Albi dei Ragionieri il possesso della Laurea (in Economia o Giurisprudenza) o del Diploma Universitario triennale ed ha elevato da due a tre anni la durata della pratica professionale. 

A partire dal 2000, sulla spinta della riforma degli ordinamenti didattici universitari, che introduceva le lauree triennali e quinquennali, è emersa l’esigenza di riformare l’assetto delle professioni nel settore economico-giuridico-contabile, in modo da prevedere per entrambe Albi con due livelli, per i possessori delle lauree triennali e quinquennali, secondo uno schema che ancora una volta risultava assolutamente identico per le due professioni. 

Di qui la scelta di unificare le due professioni, creando una nuova unica professione economica. 

A seguito di lunghe trattative ed attenta analisi di tutte le implicazioni, gli organi rappresentativi Consigli Nazionali delle due professioni di Ragioniere e di Dottore Commercialista hanno raggiunto un’intesa sui termini e le condizioni per il passaggio degli iscritti nei Collegi e negli Ordini nella sezione A dei nuovi Albi tenuti dagli Ordini della nuova professione. 

Altre intese riguardarono la denominazione della nuova professione (“Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili”) e le regole elettorali per il periodo transitorio. 

In particolare si concordò che la nuova professione si sarebbe chiamata “Dottore Commercialista ed Esperto Contabile” e che tutti gli attuali iscritti nei due Albi sarebbero confluiti nella sezione A del nuovo Albo unico: i Ragionieri con il titolo di Ragionieri Commercialisti, i Dottori con quello di Dottori Commercialisti. 

Fu inoltre stabilito un lungo periodo transitorio di nove anni, nei quali Presidenze e maggioranze degli Organi rappresentativi della nuova professione (a livello nazionale e locale) sarebbero state riservate ai Dottori Commercialisti. 

Un accordo di massima in tal senso fu addirittura sottoscritto a Palazzo Chigi il 22 marzo 2001, alla presenza del Presidente del Consiglio Giuliano Amato, dell’allora Ministro della Giustizia Piero Fassino e di altri esponenti del Ministero delle Giustizia e dell’Università.

Le intese intercorse tra i due Consigli Nazionali delle professioni interessate sono state poi trasfuse in un disegno di legge di iniziativa governativa, approvato dal Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi in data 14 febbraio 2003. 

L’iter parlamentare del provvedimento vede in data 30 settembre 2003 la prima approvazione da parte della Camera dei Deputati. In data 18 gennaio 2005 l’approvazione con modifiche da parte del Senato della Repubblica ed in data 8 febbraio 2005 l’approvazione definitiva da parte della Camera dei Deputati della legge 24 febbraio 2005.

La legge del 24 febbraio 2005 giunge pertanto alla conclusione di un lungo percorso, iniziato quasi un secolo prima, e pone fine ad un dualismo tra due professioni che si sono sviluppate in modo parallelo nella seconda metà del 1900 e sono divenute, a seguito di successivi interventi legislativi, assolutamente identiche, tanto da rendere inevitabile un intervento legislativo di “accorpamento”. 

Nell’esercizio della delega prevista dalla legge 34 del 2005, il Governo ha quindi approvato il Decreto Legislativo 28 giugno 2005 n. 139, che contiene il nuovo Ordinamento professionale della professione unica di dottore commercialista ed esperto contabile”. 

Nel rispetto dei criteri di delega, il Decreto 139 colloca tutti gli iscritti nelle professioni preesistenti (Ragionieri commercialisti e Dottori commercialisti) nella sezione A, Commercialisti del nuovo Albo, insieme ai futuri laureati quinquennali, mentre la sezione B Esperti contabili, è riservata ai futuri laureati triennali. 

Il Decreto fissa al 1° gennaio 2008 la data in cui vengono a cessare gli Ordini e Collegi professionali e nasce il nuovo Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

VENEZIA E I “RASONATI”

La storia dei commercialisti a Venezia è strettamente intrecciata con la storia del commercio della città, che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e culturale della Repubblica di Venezia. Già ai tempi dei Dogi era attiva la “Corporazione dei ragionati” il cui compito era quello di verificare la regolarità dei conti della Serenissima.

Già nel Medioevo, con la crescita dei commerci marittimi, si svilupparono figure professionali che si occupavano della tenuta dei conti e della gestione delle transazioni commerciali.

Le corporazioni delle arti e dei mestieri, che regolavano le attività economiche, includevano anche figure che svolgevano funzioni contabili.

Nel Rinascimento, con l’apice della Repubblica di Venezia, i mercanti veneziani divennero protagonisti del commercio internazionale, e la necessità di una gestione contabile sofisticata aumentò.

Si svilupparono tecniche contabili avanzate, e la figura del “ragionato” (antenato del commercialista) acquisì sempre maggiore importanza.

Con la caduta della Repubblica di Venezia e l’avvento dell’età moderna, la professione si è evoluta, adattandosi ai cambiamenti economici e legislativi.

Nel corso del XX secolo, con la nascita dell’ordinamento professionale, i commercialisti hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella vita economica del paese.

L’ORDINE DI VENEZIA
Dalle origini al secondo dopoguerra (1925-1950)

I primi documenti che comprovano le origini dell’Ordine a Venezia risalgono al 1925. Ma ben prima di questa data si era formato nella città lagunare un nucleo di professionisti che raccoglieva attorno a sé i militari reduci dal primo conflitto mondiale che erano stati distaccati nelle zone di guerra del Veneto e del Friuli Venezia Giulia e al termine delle ostilità si erano iscritti alla “Regia Scuola Superiore di Commercio in Venezia” che rilasciava il dottorato in economia e commercio. Cioè, Ca’ Foscari. Provenivano quasi tutti dal meridione: Oreste Vitale e Gaspare Campagna erano siciliani; Fulvio di Sabato era campano; Telemaco Reali laziale. Siciliano era anche Antonino Gianquinto.

Il 24 gennaio 1924 viene pubblicato il Regio Decreto Legge n. 103, poi convertito in Legge 17 aprile 1925 n. 47, il quale stabilisce che Le classi professionali, non regolate da precedenti disposizioni legislative, sono costituite in Ordini od in Collegi, a seconda che, per l’esercizio della professione, occorra avere conseguito una laurea o un diploma presso università o istituti superiori ovvero un diploma di scuole medie.

È dell’anno successivo, il 1925, il primo Albo dei Soci dell’Ordine dei Dottori Commercialisti – Distretto dell’Ecc.ma Corte di Appello di Venezia, che riporta n. 104 soci. 

La “preistoria”, i primi documenti, comprovanti le origini dell’Ordine a Venezia, conservati presso la sede, comprendono:

ALBO DEI SOCI
1925
Ordine dei Dottori Commercialisti
Distretto dell’Ecc.ma Corte di Appello di Venezia
Decreto Legge 24 gennaio 1924 n° 103 – Legge 17 aprile 1925 n°47
Risultano iscritti 104 soci.

ALBO DEI SOCI
1926

Risultano iscritti 122 soci.


Il Consiglio Direttivo di questi due anni risulta composto da:
Coen Ben. Giuseppe Presidente
Bassano Emilio Segretario
Gianquinto Antonino Tesoriere
Beninati Mainardi Gaetano Consigliere
Da Molin Ettore Consigliere
Rossi Alberto Carlo Consigliere
Vitale Oreste Consigliere


Nell’Albo è curioso che, accanto a ciascun nominativo, oltre al domicilio, la natura e la data della laurea, viene indicata la professione; e queste sono le più disparate: impiegato – insegnante – funzionario di banca – segretario comunale – industriale – commerciante – possidente – segretario di Camera di Commercio – agente di cambio – capitano nel R. Esercito – intendente di finanza.

Vi figurano peraltro, fortunatamente, anche liberi professionisti: 9 nel 1925 e 19 nel 1926.

Tra i soci (e tra quei pochi che risultano esercitare da subito solo la libera professione), figurano Oreste Vitale e Antonino Gianquinto, che in seguito saranno per molti anni Presidenti dell’Ordine.



Sin dalla costituzione dell’Ordine, le vicende dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, il cui Collegio risale al 1907, si incrociano tra di loro. 

Nel 1929, in particolare, risultano iscritti all’albo dei dottori commercialisti, con provvedimento speciale, anche alcuni ragionieri non in possesso della laurea: tra questi, Francesco Guido Antico.

Oreste Vitale ricoprì ininterrottamente la carica di presidente dal 1929 al 1942, in anni in cui erano iscritti ed esercitavano colleghi del calibro di Gaspare Campagna, Fulvio Di Sabato, Antonino Gianquinto, Telemaco Reali, Giorgio Dalla Zorza, Manlio Fabro, Oscar Camerino, Dino Bellussi, Domenico Chiesa, Mario Sarpellon e tanti altri ugualmente degni di citazione. Vitale va ricordato anche quale fondatore e presidente del Sindacato Interprovinciale dei Dottori in Economia e Commercio.

Gli succedette, negli anni dal 1942 al 1948 Fulvio Di Sabato.

È stato rinvenuto poi un

 

ALBO DEGLI ESERCENTI LA PROFESSIONE IN MATERIA DI ECONOMIA E COMMERCIO
1949
a norma del R. D. 28.3.1929 n° 588

Vi figurano numero 54 iscritti, oltre a 16 iscritti condizionatamente “a sensi dell’art. 28 DLL 5.4.45 n°238”. 

In un “aggiornamento” del detto Albo per l’anno 1950 gli iscritti sono 55 e 26 gli iscritti condizionatamente. Comincia, dal 1949, la lunga serie delle presidenze Gianquinto.

Il primo Consiglio è formato da: 

Antonino Gianquinto Presidente

Dino Bellussi Segretario 

Giorgio Dalla Zorza Tesoriere

Manlio Fabro Consigliere

Oscar Camerino Consigliere

Pietro Ticcò Consigliere

Domenico Chiesa Consigliere

Considerata questa la “preistoria”, si arriva alla storia, che si fa datare dall’

ALBO DEL CIRCONDARIO DI VENEZIA CORTE D’APPELLO DI VENEZIA
Commissione Straordinaria per la prima formazione dell’Albo dei Dottori Commercialisti

che reca la data 18 agosto 1954 e certifica “che l’Albo del Circondario di Venezia è formato di 149 nominativi e che l’Elenco Speciale è formato di sette nominativi”. Tutti risultano muniti di laurea, tranne due, che hanno il diploma di ragioniere, e vengono iscritti ai sensi dell’art. 52 D.P.R.  27.10.1953 n° 1067.

Il periodo del fascismo condizionò fortemente la professione: prima della Seconda guerra mondiale era attiva in Italia la “Federazione fascista degli esercenti la professione in materia di economia e commercio”. Nondimeno, il codice civile italiano, “nato” nel 1942, risentiva, in qualche modo, dell’asse “Roma-Berlino”, l’intesa stipulata tra Germania e Italia il 24 ottobre 1936 che sanciva il primo concreto avvicinamento tra i due Paesi, divisi in precedenza dalla questione austriaca e dalla collocazione rispettiva nel quadro delle potenze europee. L’autarchia fascista impediva infatti ai professionisti di guardarsi attorno, e di conoscere altre realtà, come quella anglosassone.

Gli anni dello sviluppo economico (1951 – 1970)

Con la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista la professione riprese vigore: iniziò lo scambio di idee e di esperienze reciproche con gli alleati e maturò la consapevolezza della necessità che l’economia si dotasse di conoscenze che andassero oltre l’ambito nazionale.

Fu a questo punto che i commercialisti si resero conto della loro importanza. Per il resto, l’Italia era un paese distrutto, ma con una grande voglia di ripartire: lentamente vennero costruite strade ed edifici e gli imprenditori iniziavano ad aprirsi al mondo. 

A Venezia, almeno fino agli anni ’60, la figura del dottore commercialista era considerata sicuramente utile, ma, forse, non ancora necessaria allo sviluppo del sistema economico. Ben diversa era invece la percezione dell’importanza della professione in altre regioni, come in Lombardia. 

In questi anni emerge la necessità di avere un giornale che parli della professione e faccia uscire i dottori commercialisti dal loro “splendido isolamento”, facendoli interagire col mondo della professione e quello politico. 

Al congresso nazionale di Sanremo, nel 1964, si registrò una forte partecipazione dei professionisti veneziani e Dino Sesani (che nel 2024 avrebbe compiuto 100 anni), con Aurelio Foscari e Giancarlo Tomasin maturarono l’idea di dar vita al periodico “Il Commercialista Veneto” di proprietà dell’Ordine di Venezia e poi ceduto alla Conferenza dei presidenti degli ordini dei dottori commercialisti delle tre Venezie, oggi Conferenza degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili delle Tre Venezie.

Ancora oggi “Il Commercialista Veneto” viene distribuito a tutti i Commercialisti del Triveneto.


La città lagunare, negli anni ’60, era anche una prestigiosa piazza finanziaria. La “city” si articolava tra calle larga San Marco, Via XXII Marzo e campo San Luca. Lì c’era la Cassa di Risparmio, il Banco San Marco e società come le Generali, la Ciga, la Luxottica e la Glaxo.


Conferenza IFORS – Venezia, 26-27 giugno 1969

Si viveva ancora sull’onda lunga dei grandi finanzieri come Vittorio Cini e Giuseppe Volpi. Sono gli anni in cui Antonino Gianquinto, nato a Trapani del 1896, presiede l’Ordine. 

Antonino Gianquinto era venuto a studiare nel Nord Italia con il fratello Giobatta. Lui si laureò a Ca’ Foscari in Economia e Commercio, mentre Giobatta si laureò in giurisprudenza a Padova. Gianquinto fece pratica nello studio del ragioniere Mario Baldin, considerato allora il miglior ragioniere della città. A sua volta, Gianquinto divenne tra i più noti Dottori Commercialisti di Venezia e, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, fu presidente dell’Ordine quasi senza interruzione fin poco prima della morte, avvenuta il 14 giugno 1971. Aveva lo studio in Campo Manin, vicino al ponte, assieme a Paolo Baldin (figlio del ragioniere Mario) e, fino al 1960 circa, al “giovane” Domenico Chiesa. Poi Chiesa era passato nello studio di Gaspare Campagna, quando questi era diventato Presidente della Cassa di Risparmio.

In questi anni, l’Ordine dei dottori commercialisti aveva la sua sede, la prima, nello studio di Antonino Gianquinto.

In quegli anni, presso il Collegio dei Ragionieri di Venezia, Ezio Tagliaro entra a far parte del Consiglio nel 1969 e ne diviene presidente nel 1975. La sua presidenza durerà fino all’unificazione, al 31 dicembre 2007.

Gli anni ’70 e ’80

Dopo Gianquinto, nel 1972, divenne presidente dell’Ordine Oscar Camerino. La presidenza passò quindi a Luciano Morino e, successivamente, a Domenico Chiesa. Questi era nato nel 1911 ad Asiago e venne a studiare a Venezia dove rimase fino alla morte. La sua grande passione era stato il mondo dello sport: fu tra i fondatori del Panathlon Internazionale, chiaramente plasmato sul modello del Rotary. 

Se Antonino Gianquinto, Mario Sarpellon, Paolo Baldin, Gaspare Campagna, Domenico Chiesa e Oscar Camerino erano i “vecchi” e, un po’, i mostri sacri, della professione, cresceva intanto la generazione dei quarantenni, quella di Ennio Dolcetta, Luciano Morino, Pietro Lenarda, Romano Peroni, Dino Sesani, Giancarlo Tomasin.

Negli anni ‘70 torna a soffiare il vento sulle vele dei commercialisti ed entra in vigore la riforma tributaria, che incise profondamente sulla professione, rafforzando l’importanza dei bilanci e delle scritture contabili. 

A seguito delle elezioni politiche tenutesi nel maggio del 1968, il 25 giugno venne costituito il Governo Leone, nel quale Mario Ferrari Aggradi ebbe l’incarico di Ministro delle Finanze. Uno dei primi atti del nuovo Ministro fu di ricostituire la Commissione Ministeriale per la Riforma Tributaria, provvedimento, questo, che era all’epoca ritenuto prioritario per un radicale cambiamento del sistema e della prassi fiscale che andava adeguata alle prescrizioni comunitarie. Ferrari Aggradi chiamò a farne parte Giancarlo Tomasin che in quella occasione lavorò fianco a fianco con Bruno Visentini, Cesare Cosciani, Gino de Gennaro, Aristide Salvadori. 

Dall’Ordine veneziano provengono, sempre negli anni ’70, due componenti del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti: Dino Sesani e Giancarlo Tomasin. Quest’ultimo ricoprirà la carica di vicepresidente nazionale per sei anni. 

Giancarlo Tomasin fa parte anche, negli anni 1977-1982 del Comitato Etico dell’International Federation of Accountants, nella quale si è distinto per il contributo dato alla professione economica a livello mondiale.

In questi anni la sede dell’Ordine si sposta da Campo Manin a San Lio, vicino al Ponte delle Paste. 

Convocare una assemblea negli anni ’70 e negli anni ‘80 era un’impresa che richiedeva giornate intere di lavoro perché la preparazione delle lettere e delle buste veniva effettuata a mano. 

Gli anni ’90

Nel gennaio 1993 viene eletto Presidente dell’Ordine Marino Grimani, erede di una delle storiche famiglie veneziane che alla Serenissima ha dato tre dogi. Un altro Grimani, Filippo, era stato sindaco della città. Esponente di primo piano della vita pubblica e professionale veneziana, è stato presidente de “Il Gazzettino” e della Camera di Commercio. “Signore sempre ligio e giusto”, di sè parlava assai poco.

Nel 2001 l’università di Ca’ Foscari gli conferì il riconoscimento di “Cafoscarino dell’anno”, un premio alle eccellenze che hanno saputo dare lustro al nome dell’Ateneo veneziano. In quella occasione rivelò come l’incontro con Feliciano Benvenuti lo spinse a intraprendere la professione di dottore commercialista. Era un uomo innamorato della sua città, portatore di idee e progetti. 

Grimani guidò l’Ordine fino al marzo 2022. 

È scomparso prematuramente l’8 maggio 2003.


Marino Grimani e Dino Sesani

Sotto la presidenza di Marino Grimani si svolse a Venezia, nell’ottobre del 1996, il 30° congresso nazionale della categoria sul tema “Tassazione e sviluppo dell’impresa”. Il collegamento tra i due temi evidenzia come i Dottori Commercialisti ricoprono ormai un ruolo che va ben oltre la consulenza fiscale. Sono infatti i più qualificati collaboratori della meditata nascita, del razionale sviluppo e del sostanziale rafforzamento delle imprese, specie di quelle piccole e medie, che rappresentano il vero motore del sistema economico produttivo nazionale.

Nel giugno del 2000 la sede dell’Ordine si trasferisce a piazzale Roma, un punto di mediazione tra coloro che chiedevano di spostarsi in terraferma e quanti, invece, intendevano restare nel centro storico.

La nuova sede è più funzionale ed ha una sala convegni per quasi 100 persone.

In questi anni si attua il processo di informatizzazione dell’Ordine, dall’invio cartaceo delle comunicazioni si passa lentamente a quello informatico, a mezzo posta elettronica, alternandolo a quello via fax.

Nel 2001 nasce, fortemente voluta da Marino Grimani, la Fondazione dei Dottori Commercialisti di Venezia, con lo scopo di valorizzare e tutelare la figura del Dottore Commercialista e del praticante Dottore Commercialista, promovendo e attuando a tal fine ogni iniziativa – pure in ambiti non strettamente professionali, e quindi anche scientifici, culturali e sportivi – volta non solo allo sviluppo dei rapporti tra Dottori Commercialisti – e tra essi e le altre categorie professionali, il mondo della cultura e, in generale, la società civile -, ma anche all’aggiornamento professionale.

Il primo Presidente della Fondazione è Maurizio Nardon.

Dopo la sua morte, nel 2003 la Fondazione verrà a lui intitolata e a lui verranno dedicate le Borse di Studio Marino Grimani istituite a partire dal 2004 grazie alle generose erogazioni di enti e privati, che consentono ancora oggi l’assegnazione a giovani particolarmente meritevoli per sostenerli nello studio e nella ricerca.
Dopo Nardon, i Presidenti sono: Francesco Loero (2003-2007), Giovanna Ciriotto (2008-2016), Silvano Facci (2017-febbraio 2022), Luigi Bortoli (da febbraio 2022).

In questi anni viene fondata la squadra di calcio dell’Ordine, l’Associazione Calcio Dilettantistica Jusport Dottori Commercialisti Venezia, che ha partecipato nel 2009 anche al Torneo Nazionale di Calcio dei Dottori Commercialisti.

Il XXI secolo

Successore di Marino Grimani, dal mese di marzo 2002, è Massimo Miani, che nel mandato precedente aveva affiancato Grimani come Consigliere Segretario.

Miani prosegue nella linea tracciata dal suo predecessore per poi sviluppare progetti innovativi e inesplorati.

Nel marzo del 2004, l’Ordine dei dottori commercialisti, primo Ordine in Italia per la categoria, ottiene la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2000 rilasciata dall’ente di certificazione DNV, portando così a termine un percorso da tempo avviato e finalizzato alla soddisfazione delle esigenze dei cittadini, alla promozione di un maggior dialogo con le istituzioni e a garantire la professionalità dei propri iscritti a tutela dell’interesse pubblico.

Ancora oggi, dopo più di 20 anni, l’Ordine ha un sistema di gestione qualità certificato, che nel tempo si è evoluto.

Nel 2005 si svolge il 1° Trofeo Velico Triveneto Sailing Cup a Muggia (TS).

Alle regate partecipano imbarcazioni iscritte da altrettanti Ordini aderenti all’Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie.

Nel 2011 l’equipaggio composto da Giuseppe e Andrea Morino, Giorgio Beltrame, Saverio Nardi, Antonio Spunta e Agostino Voltolina si aggiudica l’ambito trofeo.



Nel gennaio 2006 nasce il CESDOC – Centro Studi dell’Ordine Dottori Commercialisti di Venezia, 

su iniziativa dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Venezia e dal maggio 2007 viene da quest’ultimo collocato nell’ambito delle attività svolte dalla Fondazione dei Dottori Commercialisti di Venezia Marino Grimani.

L’attività principale consiste nella promozione della ricerca e dello studio nei campi economico, giuridico e fiscale.

Il CESDOC, coordinato da Massimo Da Re, svolge attività di studio e di ricerca scientifica, indagini e sondaggi, acquisizione e diffusione di conoscenza, in particolare, anche se non esclusivamente, per le materie di competenza dei Commercialisti collaborando nei diversi campi con istituzioni, università e altri enti.

Negli anni produrrà circa 40 elaborati e ricerche fino alla sua chiusura, nel 2014.

Il 28 giugno 2005 viene pubblicato il Decreto Legislativo n. 139Costituzione dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, a norma dell’articolo 2 della legge 24 febbraio 2005, n. 34”.

E’ l’avvio dell’unificazione degli Ordini dei Dottori Commercialisti e dei Collegi dei Ragionieri e Periti Commerciali che confluiranno, a partire dal 1° gennaio 2008, nel nuovo Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Nel 2009 viene avviato un ambizioso progetto per collocare negli studi professionali personale formato, proveniente da istituti tecnico-economici.
Una decina di studenti, selezionati dai docenti, vengono ammessi ad un percorso formativo teorico e pratico, denominato Master post diploma.
Alcuni di loro troveranno lavoro negli studi professionali.

LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE

Nel 2011, sempre sotto la presidenza Miani, prende avvio la Campagna di comunicazione dell’Ordine di Venezia, una serie di immagini pubblicitarie, accompagnate da messaggi e iniziative, finalizzate a rafforzare l’immagine della Categoria e a sostenere, in generale, la figura del commercialista.

Il progetto si è articolato in due “fasi” nell’arco del biennio 2011-2012, con due obiettivi:

  • superare i luoghi comuni e i preconcetti che accompagnano la figura del commercialista:

Non facciamo solo dichiarazioni“, “Non facciamo solo fatture”, “Non facciamo solo bilanci“, “Non ci occupiamo solo di fallimenti”

  • descrivere più compiutamente le numerose attività di cui i commercialisti si occupano e contribuire a valorizzare il loro ruolo nel contesto socio-economico, dimostrando di essere sempre all’ascolto delle richieste dei clienti:

Voglio fare business all’estero” – con realizzazione di eventi su internazionalizzazione

Voglio avviare una nuova attività” – con iniziative di aiuto a chi vuole realizzare un’idea imprenditoriale

Voglio garantire un futuro ai miei figli” – con partecipazione al progetto di riforma della disciplina delle successioni  

La campagna ha visto:

-la diffusione sulla stampa nazionale (Il Sole24Ore, ItaliaOggi), locale (Il Gazzettino, Leggo, Corriere Veneto, La Nuova di Venezia e Mestre) e on-line (CorriereVeneto.it).
Le immagini erano visibili sugli autobus e all’interno dei pontili del centro storico. 

– l’attivazione di un sito internet dedicato. Al suo interno, vi era anche la sezione “Il commercialista risponde” dedicata a dare risposta ai quesiti professionali che inviavano gli utenti. 
– la pagina Facebook dedicata;
– la realizzazione di brevi video collegati alle varie fasi della campagna.



Dal 2013 al 2016 presidente dell’Ordine è Gabriele Andreola.

La presidenza di Gabriele Andreola ha segnato un periodo di consolidamento per l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia. Dopo le presidenze dinamiche di Marino Grimani e Massimo Miani, Andreola ha guidato l’Ordine con un approccio volto alla stabilità e alla continuità istituzionale.​

Durante il suo mandato, l’Ordine ha affrontato una significativa riorganizzazione territoriale: a seguito della riforma della geografia giudiziaria di cui al D.Lgs. 7 settembre 2012, n. 155 e successive modifiche, i Comuni di Annone Veneto, Caorle, Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Portogruaro, Pramaggiore, San Michele al Tagliamento, Santo Stino di Livenza e Teglio Veneto – già appartenenti al circondario del Tribunale di Venezia – sono stati assegnati al circondario del Tribunale di Pordenone. Il trasferimento delle posizioni degli iscritti interessati è stato formalizzato nel 2016, a seguito della Nota del Ministero della Giustizia del 31 marzo 2016.

Nonostante tale ridisegno, che ha comportato una riduzione numerica, l’Ordine ha mantenuto una forte coesione interna e una significativa vitalità operativa.

Andreola ha presieduto eventi formativi di rilievo contribuendo alla formazione continua dei professionisti del settore.  Sotto la sua guida, l’Ordine ha continuato a svolgere le proprie attività istituzionali, garantendo il supporto necessario agli iscritti e mantenendo un dialogo costante con le istituzioni locali e nazionali.

Nel 2017 viene eletto Presidente Massimo Da Re, tutt’ora Presidente dell’Ordine.

Da subito, nello stesso anno 2017, l’Ordine abbraccia la campagna di comunicazione proposta dalla Conferenza degli Ordini del Triveneto, per contrastare il fenomeno dell’abusivismo professionale.

Con la campagna di comunicazione “Le situazioni non sono sempre come sembrano” l’Ordine di Venezia, all’unisono con i 13 Ordini dei Commercialisti del Triveneto, lancia un messaggio di attenzione a cittadini e imprese: “è importante affidare i rapporti con il fisco e la cura dei propri affari ed interessi a Commercialisti iscritti all’Albo”. 

Una campagna dal titolo allusivo per mettere in guardia cittadini, imprese dall’affidare la gestione dei propri affari ed interessi ai consulenti fiscali non iscritti nell’Albo professionale.

Sono anni in cui il fenomeno dell’abusivismo professionale è in crescita, oltre che nell’ambito delle professioni sanitarie, anche in altri ambiti professionali, come quello della consulenza contabile fiscale ai cittadini, alle imprese, agli enti pubblici.


Sempre più sentita è l’esigenza di farsi sentire e vedere ed essere interattivi. Nascono le pagine social media dell’Ordine (Facebook e Linkedin), e, di recente, il canale Whatsapp.

Nel 2019, sulla scia del progetto pilota del 2018 dell’Ordine di Treviso, viene organizzato il primo evento Eccellenze del Nord-Est, un progetto di ricerca su vari fattori economici del territorio del Nord Est con precise analisi del tessuto locale composto dalle società di capitali e la creazione dell’Indice Sintetico di Performance (ISP) delle imprese.


Alcuni Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili del Triveneto hanno messo a fattor comune le competenze e le esperienze in ambito economico finanziario, convogliandole in una iniziativa che vede come partner il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Venezia Ca’ Foscari.


Arriva il 2020, anno che purtroppo sarà difficile dimenticare per la pandemia. È uno spartiacque, per le modalità aggregative soprattutto. Subisce un’accelerata la formazione a distanza, che con i webinar e gli e-learning permette ai professionisti di aggiornarsi anche dal proprio studio.

Per molti mesi le aule rimangono vuote. E ci si abitua a questa modalità di formazione, più comoda e meno onerosa. Solo dopo due anni, piano piano si riprende a partecipare ai corsi in aula, a rivedere colleghi e a ristabilire relazioni.

Nel 2020 avviene anche il trasferimento della sede dell’Ordine in terraferma, a Mestre. Il progetto di costruire la “Casa” dei Commercialisti era già avviato, e quasi ultimato, nel momento della diffusione del Covid, e l’intento era quello di offrire uno spazio completamente nuovo e strutturato per poter essere vissuto da tutti gli Iscritti, con una sala convegni non condivisa con altri enti, stanze per riunioni dei Gruppi di studio e altro, un sistema audio video all’avanguardia.

Dal 30 settembre 2020 l’Ordine dispone quindi di una sede più funzionale e comoda ai professionisti dislocati nella lunga provincia di Venezia, che si pone come un ponte tra ciò che è stato fatto finora e il futuro del nostro Ordine di Venezia e della Professione.

GLI ALBI E GLI ISCRITTI
ANNOISCRITTIPRESIDENTE
1929-1942Oreste Vitale
1942-1948Fulvio Di Sabato
194970Antonino Gianquinto
1955151Antonino Gianquinto
1958162Antonino Gianquinto
1959167Antonino Gianquinto
1960171Antonino Gianquinto
1961174Antonino Gianquinto
1963184Antonino Gianquinto
1965196Antonino Gianquinto
1967207Antonino Gianquinto
1969220Antonino Gianquinto
1970224Antonino Gianquinto
1971224Antonino Gianquinto fino al 3.4.1971
Oscar Camerino dal 3.4.1971
1972224Oscar Camerino
Luciano Morino
1973224Domenico Chiesa dal 13.1.1973
1974224Domenico Chiesa
1979237Pietro Lenarda dal 9.9.1979
1983267Dino Sesani dal 14.3.1983
1986Giancarlo Tomasin dal 30.4.1986
1987295Giancarlo Tomasin
1988310Giancarlo Tomasin
1989328Giancarlo Tomasin
1990327Giancarlo Tomasin
1991350Giancarlo Tomasin
1992383Giancarlo Tomasin
1993424Marino Grimani dal 14.1.1993
1994458Marino Grimani
1995502Marino Grimani
1996564Marino Grimani
1997576Marino Grimani
1998586Marino Grimani
1999592Marino Grimani
2000617Marino Grimani
2001661Marino Grimani
2002672Massimo Miani dal 22.03.2002
2003699Massimo Miani
2004759Massimo Miani
2005795Massimo Miani
2006837Massimo Miani
2007859Massimo Miani
20081157Massimo Miani
20091153Massimo Miani
20101162Massimo Miani
20111177Massimo Miani
20121184Massimo Miani
20131195Gabriele Andreola
20141216Gabriele Andreola
20151235Gabriele Andreola
20161186Gabriele Andreola
20171188Gabriele Andreola
20181191Massimo Da Re
20191200Massimo Da Re
20201209 Massimo Da Re
20211216Massimo Da Re
20221210Massimo Da Re
20231216Massimo Da Re
20211207Massimo Da Re
20251211Massimo Da Re
I CONSIGLI DELL’ORDINE
1949

Antonino Gianquinto 

Dino Bellussi

Giorgio Dalla Zorza

Manlio Fabro

Oscar Camerino

Pietro Ticcò

Domenico Chiesa

1950

Antonino Gianquinto 

Gaspare Campagna

Giorgio Dalla Zorza

Manlio Fabro

Oscar Camerino

Domenico Chiesa

Fulvio Di Sabato

1955/1956

Antonino Gianquinto 

Paolo Baldin

Guido Calò

Giorgio Dalla Zorza

Fulvio Di Sabato

Mario Franchi

Mario Sarpellon

Federico Schiavon

Piero Ticcò

1957/1959

Antonino Gianquinto Paolo Baldin

Guido Calò

Giorgio Dalla Zorza

Fulvio Di Sabato

Mario Franchi

Mario Sarpellon

Federico Schiavon

Arnaldo Settembrini

1960/1962

Antonino Gianquinto

Paolo Baldin

Luigi Brunello

Oscar Camerino

Bruno Cavagnis

Domenico Chiesa

Pietro Lenarda

Mario Sarpellon Federico Schiavon

1963/1966

Antonino Gianquinto Paolo Baldin

Oscar Camerino

Bruno Cavagnis

Domenico Chiesa

Pietro Lenarda

Luciano MorinVincenzo Rossi

Federico Schiavon

1967/1971

Antonino Gianquinto Oscar Camerino

Bruno Cavagnis

Domenico Chiesa

Luciano Morino

Maurizio Fumo

Dino Sesani

1972

Oscar Camerino 

Paolo Baldin

Bruno Cavagnis

Domenico Chiesa

Pietro Lenarda

Romano Peroni

Luciano Morino

Dino Sesani

Giancarlo Tomasin

1972

Luciano Morino 

Paolo Baldin

Bruno Cavagnis

Domenico Chiesa

Pietro Lenarda

Romano Peroni

Dino Sesani

Giancarlo

Tomasin

1973

Domenico Chiesa

Paolo Baldin

Bruno Cavagnis

Paolo Lenarda

Luciano Morino

Romano Peroni

Dini Sesani

Giancarlo

Tomasin

1976

Domenico Chiesa

Maurizio Fumo

Pietro Lenarda

Roberto Lepscky

Luciano Morino

Romano Peroni

Ernesto Pignato

Gino Santagà

Dini Sesani

1979

Pietro Lenarda

Gianfranco Candiotto

Domenico Chiesa

Roberto Lepscky

Luigi Minchillo

Luciano Morino

Giancarlo Papette

Romano Peroni

Dino Sesani

1973/1986

Dino Sesani

Gastone Boldrin 

Gianfranco Candiotto

Domenico Chiesa

Marino Grimani

Pietro Lenarda 

Luigi Minchillo 

G.B. Pettenello

Romano Peroni

1986/1989

Giancarlo Tomasin

Gianfranco Candiotto

Luigi Carraro

Domenico Chiesa

Marino Grimani

Sergio Marin

Luigi Minchillo

G.B. Pettenello

Roberto Querci della Rovere

1989/1992

Giancarlo Tomasin

Marcello Boccato

Gastone Boldrin

Gianfranco Candiotto (dimessosi il 2.2.1991)

Luigi Carraro (dimessosi il 2.2.1991)

Pietro Cosmai

Giuseppe Morino

Renato Murer (dimessosi il 2.2.1991)

Maurizio Nardon

G.B. Pettenello (dimessosi il 2.2.1991)

Ruggero Rossi

1993/1996

Marino Grimani

Marcello Boccato

Gastone Boldrin

Silvano Facci 

Tito Faotto

Giuseppe Morino

Maurizio Nardon 

Valerio Simonato

Massimo Sorarù

Francesco Trevisanato

Giovanni Vassallo

1996/1998

Marino Grimani

Giorgio Paolo Barosco

Fabio Cadel

Giovanna Ciriotto

Alberto De Perini

Silvano Facci

Francesco Loero

Massimo Miani

Giuseppe Morino

Maurizio Nardon 

Enrico Prandin

Paolo Reali

Valerio Simonato

Massimo Sorarù 

Giovanni Vassallo

1999/2002

Marino Grimani

Giovanna Ciriotto 

Nerio De Bortoli (dimessosi il 01.06.1999)

Alberto De Perini

Guido Gasparini Berlingieri

Sebastiano Lenarda 

Francesco Loero

Loreta Maria Marino

Valentina Martina

Massimo Miani

Giuseppe Morino

Maurizio Nardon

Enrico Prandin Paolo Reali

Maria Sandra Tiozzo “Bastianello”

Luigi Spolaore (eletto il 15.10.1999)

2022/2012

Massimo Miani

Gabriele Andreola

Chiara Boldrin

Giovanna Ciriotto

Massimo Da Re

Alberto de Perini

Guido Gasparini Berlingieri

Sebastiano Lenarda

Francesco Loero

Valentina Martina

Renzo Menegazzi

Giuseppe Morino

Paolo Reali

Anna Maria Salvador

Maria Sandra Tiozzo “Bastianello”

2013/2016

Gabriele Andreola

Giovanni Boldrin 

Matteo Boni

Cristina Calzavara

Giovanna Ciriotto

Guido Gasparini Berlingieri

Luigi Goretti

Gianni Morandini

Renzo Menegazzi

Maurizio Nardon

Marco Sambo

2017/2022

Massimo Da Re

Luigi Bortoli

Simone Bovolato

Marco De Marchis

Silvano Facci

Sebastiano Lenarda

Francesca Mazzavillani

Mary Munaro

Marco Sambo

Paolo Trevisanato

Vallì Zillio

2022

Massimo Da Re

Luigi Bortoli

Simone Bovolato

Stefano Danesin

Marco De Marchis

Francesca Mazzavillani

Andrea Morino

Mary Munaro

Lisa Selmin

Francesca Volpato

Vallì Zillio

I COLLEGI DEI REVISORI
1989/1992

Silvano Facci

Marino Jovon

Romano Peroni

Federico Schiavon (dal 3.5.1990)

1993/1996

Federico Schiavon

Dino Sesani

Riccardo Zennaro

1996/1999

Federico Schiavon

Marcello Boccato

Riccardo Zennaro

1999/2002

Federico Schiavon

Marcello Boccato

Riccardo Zennaro

2022/2012

Marcello Boccato

Riccardo Zennaro

Maurizio Zuin

2013/2016

Sebastiano Lenarda

Laura Lisiola

Valentina Martina

2017/2022

Laura Lisiola

Gianni Morandini

Gianni Zennaro

2022

Marco Sambo

Monica Bolgan

Andrea Burlini

LE MEDAGLIE D’ORO

Una felice e simpatica usanza dell’Ordine di Venezia, che risale al 1987, è quella di conferire la più meritata fra le onorificenze: una medaglia d’oro ai colleghi che raggiungono i cinquant’anni di professione.

Specialmente oggi, avere colleghi iscritti all’Albo felicemente e validamente operanti da cinquant’anni, è più che una soddisfazione, è il più bell’augurio che essi trasmettono a tutti i colleghi giovani.

L’ambita medaglia d’oro è stata conferita:

24.3.1987

Carlo Buttaro , Gino Zoppolato, Telemaco Reali, Carlo Bassi, Dino Bellussi, Domenico Chiesa, Paolo Baldin


21.4.1989

Michele Guadalupi 


18.4.1991

Tiziano Calore


4.4.1996

Natalino Sabadin


16.4.1998

Angelo Baroncini, Angelo Voltolina, Luigi Brunello, Giovanni Gambillara


19.3.1999

Federico Schiavon, Antonio Bortolussi, Mario Scantamburlo


24.3.2000

Antonio Polacco


22.3.2002

Andrea Colonna


20.3.2003

Sergio Marin


20.4.2004

Luigi Minchillo


28.4.2011

Angelo Pasqualato, Ezio Tagliaro


19.4.2012

Antonio Cappellin


23.4.2013

Vincenzo Alacqua, Nereo Fracasso


15.4.2014

Giancarlo Tomasin


29.4.2015

Franco D’Ambrosi


26.4.2016

Giovanni Lanza, Paolo Lenarda


28.4.2017

Alberto de Perini


19.4.2018

Francesco Cibin, Radames Dori, Franco Pesce


30.4.2019

Maria Parentela, Pietro Lazzarini


15.7.2020

Ignazio Conte


23.4.2021

Eugenia Corradini, Marcello Degano, Elisa Mazzucco, Davide Moisio, Bruna Navarra


28.4.2022

Tito Faotto, Ruggero Trivellato, Renato Zaffalon


20.4.2023

Francesco Trevisanato


18.4.2024

Paolo Crety, Alberto Maggino


Nel 1996, a Dino Bellussi, fu consegnata la medaglia ricordo per i raggiunti sessant’anni di professione.

Nel 2024 sono state consegnati riconoscimenti per i raggiunti sessant’anni di professione, che tutt’ora esercitano, a Ruggero Rossi, Ezio Tagliaro e Giancarlo Tomasin